Grazie a questa guida potrai conoscere tutto ciò che devi sapere su Clubhouse, il nuovo social che mette al centro di tutto la comunicazione verbale. Leggi e scopri insieme a me se si tratta di una nuova frontiera della comunicazione social o se invece siamo di fronte all’ennesima moda destinata a sgonfiarsi rapidamente.
Cos’è Clubhouse?
Clubhouse è social network ad invito lanciato nell’aprile del 2020 dalla Alpha Exploration Co.
È stato fondato da due ingegneri, l’imprenditore della Silicon Valley Paul Davison e dall’ex impiegato di Google Rohan Seth. Stando alle indiscrezioni legate all’ultimo giro di finanziamenti, il social network è stato valutato un miliardo di dollari.
Clubhouse è basato sulle logiche dello streaming audio e ricorda una via di mezzo fra una radio, un social network e una raccolta di podcast live. La sua formula vincente sta nel permette agli utenti, ovunque si trovino, di chiacchierare, raccontare storie e sviluppare idee.
Come funziona?
Clubhouse è un ambiente organizzato in «stanze virtuali» all’interno delle quali gli utenti possono scambiarsi idee, pensieri e opinioni esclusivamente tramite messaggi vocali che non vengono registrati ma scompaiono una volta chiusa la stanza.
Gli utenti, in base ai propri interessi, possono decidere di creare una stanza ex-novo oppure unirsi ad una stanza nella quale è già in corso una discussione.
Gli utenti iscritti si dividono in tre categorie: moderatori, speaker o semplici ascoltatori. Analizziamoli qui di seguito:
MODERATORI
I moderatori sono coloro ai quali spetta il compito di gestire la conversazione, invitando gli speaker, regolando gli interventi, dando o togliendo parola e addirittura espellendo utenti dalla stanza, se necessario. Un moderatore può essere scelto tra gli ascoltatori oppure essere definito a priori nelle fasi di organizzazione della stanza.
SPEAKER
Gli speaker sono coloro che guidano l’evento, discutendo del tema principale e interagendo con il pubblico degli ascoltatori. Di solito sono gli utenti «esperti» dell’argomento in corso, quelli che trainano la discussione e condividono e divulgano contenuti di interesse.
ASCOLTATORI
Gli ascoltatori, invece, sono coloro che assistono alle conversazioni di una stanza. Di base hanno il microfono spento ma possono alzare la mano e richiedere di partecipare in ogni momento per condividere idee o porre quesiti allo speaker. Possono anche decidere di abbandonare una stanza “quietly” senza disturbare la discussione.
COSA POSSO FARE SU CLUBHOUSE?
Come anticipato nel paragrafo precedente ogni utente iscritto a Clubhouse può decidere, in base ai suoi interessi, di creare una stanza ex-novo oppure unirsi ad una stanza nella quale è già in corso una discussione.
START A ROOM
Per creare una stanza ex-novo è necessario scegliere l’opzione «start a room». Questo permetterà di selezionare una delle tre tipologie differenti di stanza:
- pubblica (pubblic), aperta a tutti gli utenti di Clubhouse;
- social, ovvero aperta solo ai contatti che si seguono attraverso il proprio profilo (e non i follower)
- e infine chiusa (closed), ovvero accessibile solo previa invito diretto.
A questo punto, una volta creata la room, sarà utile (ma non necessario) inserire il topic, ovvero l’argomento al centro della discussione.
Si potrà creare a piacimento oppure prendere spunto dalle categorie presenti sulla piattaforma. Si va dall’arte alle questioni religiose; dalle tematiche scientifiche e tecnologiche a quelle più leggere, sul turismo sull’entertainment, insomma ce n’è veramente per tutti i gusti senza dimenticare l’immancabile sport.
A questo punto il gioco è fatto: si può iniziare ad argomentare.
JOIN A ROOM IN PROGRESS
Altra possibilità è quella di unirsi ad una stanza nella quale è già in corso una discussione.
Nella home di Clubhouse, scrollando verso il basso, possiamo vedere le diverse stanze che, hanno una sessione aperta, in corso di discussione. Basta scegliere quella di nostro gradimento per entrare ad ascoltare. È inoltre possibile effettuare una ricerca in base allo specifico interesse: in alto a sinistra c’è un «finder» che ci permetterà di trovare conversazioni in base ad uno specifico tema, quello che preferiamo.
Sempre nella home, cliccando in alto a destra sull’icona del calendario potremo consultare la sezione «Upcoming for you» che mostra, come in un vero e proprio palinsesto, le stanze in programma nel corso della giornata con tanto di titlolo, abstract e orario. Facendo tap su una stanza potremo entrare e ascoltare in diretta la conversazione in corso. Nella parte superiore dello schermo vedremo gli utenti autorizzati a parlare, speaker e moderatori, nella parte inferiore invece tutti gli ascoltatori. Riconoscere quale utente parla è semplice e intuitivo: basta riconoscere quello con una cerchiatura grigia che appare intorno all’immagine del profilo.
La GRANDE DIFFERENZA
Clubhouse sovverte le regole di quanto siamo abituati a concepire in tema di social. Sembra incredibile ma per la prima volta dopo un’infinità di tempo perdiamo le immagini. Sì, avete capito bene… E anche io tremo a questo pensiero tanto che devo ripetere il concetto: perdiamo le immagini!
Perdiamo i selfie con i filtri «pelle liscia» e con la bocca «a culo di gallina». Perdiamo le foto dei gattini, del piatto di pesce appena servito al ristorante, ma perdiamo anche i paesaggi mozzafiato, le foto professionali, le immagini d’arte, di design e tutto il resto. Non c’è Facebook o Instagram che tenga. E non ci sono neppure challenge o balletti di gruppo come per Tik Tok.
Tutto parte dal contenuto, che passa attraverso la voce.
Voce e parole, asciutte, immediate, senza filtri che intrecciano le discussioni di ogni tipo di argomento: dalla musica alla moda, dall’attualità alle tematiche ambientaliste.
MA CHE RAZZA DI LOGO è QUESTO?
Se siete delle persone con un minimo di sensibilità estetica vi sarete chiesti che razza di logo hanno adottato quelli di Clubhouse. Ebbene, me lo sono chiesto anche io e ho scoperto che dietro la scelta del logo c’è un’ulteriore innovazione rispetto alla norma.
Clubhouse infatti ha deciso di non affidarsi a un logo, ma di veicolare la sua immagine tramite i volti dei suoi utenti più popolari e attivi.
Ad ogni importante aggiornamento dell’app Clubhouse cambia faccia (nel vero senso della parola) per mettere in evidenza, a turno, i membri più rappresentativi della propria community.
Dall’11 dicembre 2020 il prescelto è un chitarrista e cantautore americano che si chiama Bomani X , valido musicista e altrettanto valido imprenditore digitale, nonché fondatore di Lit.Spins, (libri & dischi) e co-fondatore di New Perspectives Party (network di condivisione musicale)
Prima di lui è stata la volta dell’avvocato e artista di hip hop Julie Wenah , ancora prima invece il piacere è stato per King Kiko, fondatore dell’organizzazione politica «The 99 Problems»
Attenzione! Secondo come ti muovi il prossimo volto di Clubhouse potresti essere tu!
TUTTO MERITO DI ELON MUSK?
Gli utenti iscritti a questa piattaforma aumentano in maniera esponenziale (e continueranno a farlo). Una data storica per la fanbase di Clubhouse è stata il 31 gennaio 2021, giorno in cui il patron di Tesla ha fatto il suo debutto su questo nuovo social. Elon Musk era ospite della stanza organizzata da Marc Andreessen (quello di Netscape) quando, nel giro di pochi secondi, si è verificato un picco di iscrizioni di oltre cinquemila persone. Roba da mandare in tilt i server del social, ma che ha sancito una vera e propria risonanza globale. Ma il grande interesse generato intorno a Clubhouse non è risultato esclusivo dell’intervista a Mr. Musk. Prima di tutto dobbiamo dare merito ai fondatori che hanno pianificato una strategia formidabile per il lancio negli del social negli Stati Uniti. A differenza di quanto accaduto in passato per il debutto di altri social, Clubhouse ha coinvolto in maniera centellinata alcune delle personalità più note del mondo del digitale e dello spettacolo statunitense come Oprah Winfrey per quanto riguarda l’universo televisivo, Chris Rock per il cinema e Drake per la musica. In questo modo è stata attribuito al lancio un alone di esclusività che è servito a far percepire Clubhouse come un social “di moda” in tempi rapidissimi.
PRIVACY E PRINCIPI DI UTILIZZO
Clubhouse permette agli utenti di essere molto liberi. Si può assistere e piccoli seminari o a tavole rotonde su tematiche importanti, basate sugli interessi selezionati dal nostro profilo in fase di iscrizione, oppure chiacchierare liberamente in room meno impegnative che hanno lo scopo di favorire nuove amicizie o conoscenze.
Il mondo digitale però sta sollevando un po’ di brusio legato a presunti limiti legati alle tematiche di privacy e sicurezza.
Il servizio è rivolto agli utenti maggiorenni, ma non sono presenti meccanismi di verifica che al momento dell’iscrizione inibiscano l’accesso per i minorenni che hanno ottenuto l’invito. In pratica è sufficiente confermare la maggiore età con un flag e si può accedere tranquillamente.
Altro aspetto critico riguarda un potenziale rischio di utilizzo delle conversazioni da parte di terzi, Queste ultime infatti sono cifrate e non sono registrate e si cancellano una volta chiusa la room. Tuttavia niente vieta a un utente all’interno della stanza di registrare le conversazioni con un altro dispositivo e usarle altrove, per qualsiasi scopo.
Riportiamo comunque sotto i principi base che Clubhouse elenca nella pagina del suo sito web.
AUTENTICITà
Sii te stesso – La forza e il valore di Clubhouse parte dall’autenticità delle persone.
RISPETTO
Sii rispettoso – Questo è l’invito che si raccomanda ad ogni utente, in ogni momento.
INCLUSIONE
Sii inclusivo – Tolleranza e accoglienza sono i pilastri del dialogo con persone diverse dalle prospettive diverse.
CLUBHOUSE IN CONCLUSIONE
Ma alla fine di tutti questi discorsi, qual è la grande innovazione che si porta dietro Clubhouse? E quali sono le particolarità che potrebbero trasformare questo successo in qualcosa di ancor più grande, o al contrario di un fuoco di paglia?
Il nocciolo della questione sta in due tematiche principali: contenuto e uso.
CONTENUTO
Il contenuto è discriminante. Già di per sé digerire il fatto di abbandonare le immagini in un mondo che di immagini campa è quasi surreale. Il rovescio di questa medaglia deve essere quello di poter realmente usufruire di contenuti audio freschi, aggiornati e di respiro globale sui propri interessi.
In poche parole dovrà essere come avere a disposizione un pass per una serie infinita di conferenze, seminari o webinar in tutto il mondo.
Il rischio correlato è che gli argomenti affrontati risultino troppo leggeri o al contrario risultino troppo “auto-verticali”, ovvero fortemente accentrati su conversazioni tecniche avviate da esperti di digital marketing, che dibattono su questioni legate alla piattaforma stessa.
USO
L’uso è un argomento altrettanto delicato perché si sviluppa in una diversa “modalità di fruizione” rispetto a ciò a cui siamo abituati. Oggi Facebook, Instagram e Twitter fanno da padrone e vengono “utilizzati” a rapidi slot, ritagli di tempo, mentre la nostra giornata scorre regolare. Quando siamo in fila alla cassa, in pausa, in bagno, tutto sta nell’estrarre lo smartphone di tasca e scrollare la bacheca distribuendo qualche like o commento. La logica di utilizzo di Clubhouse invece si basa su un concetto diametralmente opposto perché presuppone che, una volta individuata una stanza di interesse, si concentri la nostra attenzione per un lasso di tempo più lungo e con una concentrazione più profonda (specialmente se poi si ha intenzione di alzare la manina e intervenire) e non sappiamo se la frenesia del mondo moderno possa essere allineata a questo tipo di approccio.
Di certo quelle di Clubhouse sono delle buone premesse e in verità soltanto un altro po’ di tempo e la parallela apertura del social ai dispositivi Android potrà sentenziare il futuro di questo nuovo social media.